D.S. Dott. Marco Abbati

IL MASCHIO: ORCHIECTOMIA
 
L’intervento 
L’orchiectomia è un intervento rapido, relativamente semplice e solo moderatamente invasivo. Consiste nell’asportazione chirurgica dei testicoli. Si svolge in anestesia generale.
 
sterilizzazione cane
 
 
 
 
 
 
 
 
L’età consigliata
E’ già possibile a pochi mesi, quando i testicoli hanno completato la discesa nello scroto. 
 
I tumori 
La castrazione, oltre ad eliminare la possibilità di insorgenza di forme tumorali testicolari responsabili di imponenti alterazioni dello stato generale di salute come i sertoliomi, riduce ad una percentuale insignificante l’insorgenza di tumori prostatici.
 
Fisiologia 
Poiché la prostata è sollecitata dagli ormoni testicolari, la sterilizzazione previene anche l’insorgenza di prostatiti e di quadri di iperplasia/ipertrofia prostatica, spesso associati a sindromi dolorose nel cane adulto, che mostra dolore e difficoltà nella minzione e nella defecazione a causa dell’abnorme ingrossamento dell’organo. Si consideri inoltre che queste patologie costituiscono spesso delle forme pre-tumorali e che comunque spesso si risolvono solamente con una castrazione tardiva in età avanzata (con tutti i relativi rischi anestesiologici di una chirurgia su un animale anziano).
 
Sviluppo corporeo 
A proposito della taglia dell’animale, se in passato si è pensato che una sterilizzazione prepubere determinasse un diminuito sviluppo scheletrico, ad oggi studi americani hanno dimostrato che essa non ha influenza sulla taglia finale.
Per quanto concerne il peso corporeo, bisogna considerare che il variare dell’equilibrio ormonale dopo la sterilizzazione determina sicuramente, seppur in modo complesso, una modificazione del metabolismo. Tuttavia esso si assesta rapidamente ad un nuovo livello. Pertanto l’aumento di peso del nostro animale è largamente e facilmente contenibile con una alimentazione controllata.
 
Comportamento 
Nel gatto di casa la castrazione risolve il problema dell’eliminazione indesiderata di urina dall’odore particolarmente intenso ed acre da parte del maschio intero (“gatto che schizza”). Nel gatto che vive fuori o che ha accesso all’esterno l’intervento è un valido aiuto nella prevenzione di malattie infettive mortali (come ad esempio l’AIDS felino). Esse vengono infatti trasmesse per via sessuale o attraverso ferite che l’animale si procura durante rituali di combattimento legati alla lotta per il possesso del territorio ed alla conquista della femmina.
Nel cane una sterilizzazione precoce riduce notevolmente l’incidenza di turbe comportamentali nell’adulto, diminuendone l’aggressività. Ciò faciliterà i rapporti del vostro cane con i suoi conspecifici e a voi proprietari la sua gestione in libertà.
Tuttavia bisogna ricordare che il comportamento animale non è dettato da una semplice risposta istintuale a stimoli ormonali; il carattere del nostro cane è dato anche da diversi altri fattori come la capacità di apprendere e di ricordare le esperienze vissute. Sarà quindi di fondamentale importanza sterilizzarlo prima che “impari” comportamenti aggressivi legati alla maturità sessuale ed all’istinto di competizione per la femmina, che potrebbe riproporre in seguito come ripetizione di comportamenti appresi.
Ricordiamoci infine che per la psicologia canina la vera sofferenza consiste nella frustrazione di un istinto, come quello dell’accoppiamento, e NON nella sua eliminazione, di cui il cane non ha coscienza!
 
LA FEMMINA: OVARIECTOMIA
 
L’intervento 
L’ovariectomia e l’ovaristerectomia sono interventi ormai di routine, che consistono nell’asportazione chirurgica delle ovaie ed eventualmente dell’utero. E' un intervento che si svolge in anestesia generale. 
 
L’età consigliata 
Già da pochi mesi di vita la cagna e la gatta possono essere sottoposte a sterilizzazione. In età giovanile l’intervento è ben tollerato, rapido e la ripresa post-operatoria è molto veloce.
 
I tumori 
La sterilizzazione riduce l’incidenza dei tumori mammari nella femmina adulta. Quanto più viene eseguita in giovane età, tanto più si riduce la percentuale di incidenza. Con la sterilizzazione prepuberale (prima del primo calore), o comunque entro il terzo calore, essa si riduce praticamente a zero, ne è infatti considerata l’unica terapia preventiva! Ovviamente con l’asportazione delle ovaie si elimina anche la possibilità di sviluppo di carcinoma ovarico e di altri tumori dell’organo.
 
Fisiologia 
La femmina sterilizzata non va più in calore. Per questo motivo il rischio di endometriti e di piometra (una grave infezione dell’utero) è praticamente inesistente, non essendo l’organo più sottoposto alle imponenti cicliche variazioni morfo-funzionali legate al ciclo estrale, predisponenti a questa patologia.
 
Sviluppo corporeo 
A proposito della taglia dell’animale, se in passato si è pensato che una sterilizzazione prepubere determinasse un diminuito sviluppo scheletrico, a oggi studi americani hanno dimostrato che essa non ha influenza sulla taglia finale.
Per quanto concerne il peso corporeo, bisogna considerare che il variare dell’equilibrio ormonale dopo la sterilizzazione determina sicuramente, seppur in modo complesso, una modificazione del metabolismo. Tuttavia esso si assesta rapidamente ad un nuovo livello. Pertanto l’aumento di peso del nostro animale è largamente e facilmente contenibile con una alimentazione controllata.
 
Apparato urinario 
L’incontinenza urinaria che si verifica in una bassa percentuale nelle cagne sterilizzate rappresenta l’unico aspetto negativo di questo intervento chirurgico. Fortunatamente esiste attualmente la possibilità di trattare in modo efficace tale disturbo con un farmaco specifico.
 
Comportamento 
Di grande interesse per il proprietario è la scomparsa dei comportamenti rituali legati all’estro.
Nella gatta si assiste alla scomparsa degli insistenti miagolii, particolarmente fastidiosi di notte, tipici di questa fase del suo ciclo riproduttivo.
Nella cagna si elimina il rischio di perversioni dell’istinto materno, quali le frequentemente riscontrate false gravidanze (“accudire la ciabatta”), che sfociano peraltro quasi sempre in alterazioni organiche (gravi mastiti), oltre che in comportamenti aggressivi anche nei confronti del proprietario per turbe dell’istinto di difesa della prole.
Ricordiamoci infine che per la psicologia canina la vera sofferenza consiste nella frustrazione di un istinto, come quello dell’accoppiamento, e NON nella sua eliminazione, di cui il cane non ha coscienza.

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